Era stato chiamato provvisoriamente 2019-nCoV il nuovo coronavirus isolato in Cina all’inizio dell’epidemia. Il virus ha però cambiato nome: l’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) ha classificato il nuovo coronavirus denominandolo Sars-CoV-2 ed è con questo nome codificato che lo European Centre for Disease Prevention and Contro (ECDC) si riferisce al nuovo coronavirus sul suo sito.
La malattia provocata dal coronavirus ha ricevuto un nome l’11 febbraio, poche settimane dopo essere stata scoperta in Cina. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha deciso di chiamarla COVID-19, una sigla composta da diversi elementi:
- “CO” sta per “corona”,
- “VI” per virus.
- “D” per disease (“malattia” in inglese),
- “19” serve per indicare l’anno di identificazione (la malattia è stata individuata alla fine del 2019).
Ogni malattia ha quindi un codice identificativo che è immediato; infatti, in particolare in questo caso, attraverso il nome capiamo immediatamente la famiglia a cui appartiene il virus (coronavirus) e la datazione.
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