Un codice è, nel campo della legge, l'insieme di tutte le norme giuridiche sistematiche su qualche materia in modo unitario.
Il primo codice civile moderno e che assomiglia più da vicino i codici attuali è il codice civile francese promulgato da Napoleone Bonaparte nel 1804. Napoleone voleva consolidare i diversi aspetti della tradizione giuridica francese in un corpo giuridico, in modo che la struttura giuridica del vecchio Regime ha perso i suoi effetti.
Il Codice napoleonico ha ispirato e incoraggiato lo sviluppo dei codici civili della maggior parte dei paesi europeo e americano.
Il Codice civile italiano è un corpo organico di disposizioni di diritto civile e di norme giuridiche di diritto processuale civile di rilievo generale e di norme incriminatrici.
E' stato emanato nel 1942 e contiene al suo interno un totale di 2969 articoli che a loro volta sono suddivisi in comma, dovrebbe dunque costituire la raccolta di tutte le norme in materia di diritto civile.
Il codice è costituito da norme di carattere ordinario, quindi significa che il suo valore è pari a quello di qualsiasi altra legge.
La prima parte del codice presenta la costituzione italiana; in seguito vi è la disposizione sulla legge in senso generico seguita dal codice vero e proprio formato dai vari articoli
Nel Codice, in cui molti principi che si applicavano in materia di commercio sono stati estesi a tutto il diritto privato, è prevalsa la concezione unitaria, in modo che il Codice civile, assorbendo il Codice di commercio, regola tutti i settori dell’attività dei privati; e ciò perché il lavoro è considerato elemento essenziale dell’ordinamento giuridico e i rapporti economici sono riferiti nel libro del lavoro al concetto dell’impresa e dell’imprenditore, la cui disciplina assorbe una buona parte della materia che prima era regolata dal Codice di commercio, mentre un’altra parte, quella dei contratti, è regolata nel libro delle obbligazioni.
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